Se l’intento è stato quello di onorare il 1°Aprile, l’INPS ha centrato in pieno l’obiettivo: migliaia di Italiani a combattere con errori e blocchi continui sulle pagine del portale, tutti in coda per la richiesta del bonus partite iva, della CIG o del bonus congedo parentale. Se il CODIV-19 è un test per l’adeguatezza digitale del nostro paese, bene, risulta miseramente fallito.⠀
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Il presidente Tridico ha rivendicato mirabolanti attacchi hacker che i più importanti eredi di Francis Drake hanno prontamente smentito: “Caro Inps, vorremmo prenderci il merito di aver buttato giù il vostro sito web, ma la verità è che siete talmente incapaci che avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento”(Anonymous).
Il dimensionamento delle infrastrutture tecnologiche è un problema a noi ben noto, come a tutti gli addetti del settore che lavorino su piccoli o grandi portali web.⠀
Che l’INPS possa essere scivolata su una simile buccia di banana pare inverosimile.⠀
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Anche senza scomodare le best practices informatiche, sarebbe bastato il solo buon senso di scaglionare l’accesso degli utenti per lettera iniziale del codice fiscale ad evitare il sovraccarico di un’infrastruttura sottodimensionata e non in grado di sopportare simili picchi.
Ma l’aspetto più sconcertante riguarda un certo Sig. Luciano Vangone, costretto improvvisamente a rivivere, sotto mentite spoglie, in migliaia di profili di altrettanto ignare utenze INPS.⠀
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”Ma voi, insomma, si può sapere chi siete?”⠀
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