Se l’intento è stato quello di onorare il 🐟1°Aprile🐟, l’INPS ha centrato in pieno l’obiettivo: migliaia di Italiani a combattere con errori e blocchi continui sulle pagine del portale, tutti in coda per la richiesta del bonus partite iva, della CIG o del bonus congedo parentale. Se il CODIV-19😷 è un test per l’adeguatezza digitale del nostro paese, bene, risulta miseramente fallito.⠀
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Il presidente Tridico ha rivendicato mirabolanti attacchi hacker che i più importanti eredi di 🏴☠️Francis Drake🏴☠️ hanno prontamente smentito: “Caro Inps, vorremmo prenderci il merito di aver buttato giù il vostro sito web, ma la verità è che siete talmente incapaci che avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento”(Anonymous🎭).
Il dimensionamento delle infrastrutture tecnologiche è un problema a noi ben noto, come a tutti gli addetti 🤓 del settore che lavorino su piccoli o grandi portali web.⠀
Che l’INPS possa essere scivolata su una simile buccia di banana🍌 pare inverosimile.⠀
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Anche senza scomodare le best practices informatiche, sarebbe bastato il solo buon senso🙏 di scaglionare l’accesso degli utenti per lettera iniziale del codice fiscale ad evitare il sovraccarico 💣 di un’infrastruttura sottodimensionata e non in grado di sopportare simili picchi.🚀
Ma l’aspetto più sconcertante 😱 riguarda un certo Sig. Luciano Vangone, costretto improvvisamente a rivivere, sotto mentite spoglie, in migliaia di profili di altrettanto ignare utenze INPS.⠀
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❓”Ma voi, insomma, si può sapere chi siete?”❓⠀
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