Durex in questa quarantena si è superata, riuscendo a parlare di virus, di isolamento, di distanziamento sociale.
Durex in questa quarantena si è superata, riuscendo a parlare di 🦠 virus, di isolamento, 🙇♂️ di distanziamento sociale in modo chiaro e anche piuttosto divertente.
Non è sfuggita loro alcuna nuova tendenza (🍕 dall’esplosione della passione culinaria alla musica 🎧 in 8D) o ricorrenza (👑 dal compleanno della Regina alla giornata 🌎 della Terra), senza perdere un colpo o cadere nella retorica.
Da inizio aprile poi, 👩🎨 è arrivata l’arte. Molti erano infatti gli italiani che, approfittando della quarantena, 🤓 avevano esplorato i tour virtuali messi a disposizione 🏦 dai musei di tutto il mondo. Durex ha perciò lanciato l’hashtag museodurex e reinterpretato i 🖼 capolavori dell’arte, trasformandone i soggetti… in preservativi!
All’inizio c’erano solo:
👂 Van Gogh (“La notte focosa” di Vincent van Settebello)
🖌 Da Vinci (“Condom Vitruviano” di Love da Vinci)
😱 Munch (“L’urlo (di gioia)” di Edward Sync)
⌚️ Dalì (“Sospensione infinita del tempo e del piacere” di Salvador De MST – Malattie Sessualmente Trasmissibili).
Visto l’incredibile successo, Durex ne sta realizzando altri: ci sono già 🎈 il noto cagnolino di Koons e 🔪 il taglio su tela di Fontana… ma non aspettatevi Jackson Pollock!!