L’hashtag è diventato indipendente dai contesti in cui è nato e dagli scopi per cui è stato usato.
L’hashtag è diventato indipendente dai contesti in cui è nato 💻 e dagli scopi per cui è stato (e viene ancora) usato. È piuttosto un nuovo elemento della nostra cultura, 📰 con un ruolo anche nella comunicazione offline e 📢 persino nel parlato.
Oggi ormai viene anteposto a slogan o messaggi istituzionali, non tanto per essere usato sui social 👩💻 quanto per esprimere, in modo forte e conciso, 👩⚖️ una presa di posizione, 🏳️🌈 un valore, 👩⚕️ un impegno, comparendo anche su manifesti, volantini, felpe e murales. E anche tra le pedine del 🎩 Monopoly.
Nel 2017, per il referendum online lanciato dalla Hasbro Gaming per scegliere ♟ le nuove pedine del Monopoly, l’hashtag compariva tra le proposte, accanto a 😂 emoji e 👍 al pollicione del like.
Parliamo di un referendum da 4,3 millioni di persone, alla cui popolarità hanno contribuito anche alcuni brand. Il servizio di car sharing Zipcar, ad esempio, 🚗 per salvare la pedina della macchina aveva lanciato l’hashtag savethecar. Il New England Aquarium aveva invece patteggiato per il pinguino 🐧 lanciando l’hashtag VotePenguin.
Alla fine, abbiamo detto addio al ditale, 👢 allo stivale e alla carriola e accolto 🐧 il pinguino, 🐤 la papera di gomma e 🦖 il T-Rex. Il nostro hashtag non ce l’ha fatta per un pelo!